sabato 30 giugno 2012
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
Adamo e Cristo, Eva e
Maria
Hai visto l'ammirabile
vittoria? Hai visto la nobilissima impresa della croce? Potrò mai dirti qualcosa
di più meraviglioso? Considera il modo con cui ha vinto e resterai ancora più
ammirato. Cristo infatti ha vinto il diavolo con gli stessi mezzi con cui aveva
ottenuto vittoria il diavolo. Lo sbaragliò con le stesse armi usate da lui.
Senti in che modo.
Una vergine, un legno e la
morte furono i simboli della nostra sconfitta. La vergine era Eva, non aveva
infatti ancora coabitato col marito. Il legno era l'albero. La morte la pena di
Adamo. Ma ecco ancora una vergine, un legno e la morte, già simboli della
sconfitta, diventare ora simboli della sua vittoria. Infatti al posto di Eva c'è
Maria, al posto dell'albero della scienza del bene e del male c'è l'albero della
croce, al posto della morte di Adamo la morte di Cristo.
Vedi come colui che aveva
vinto viene ora sconfitto con gli stessi suoi mezzi? Presso l'albero il diavolo
abbatté Adamo, presso l'albero Cristo sconfisse il diavolo. E quell'albero
mandava all'inferno, questo invece richiama dall'inferno anche coloro che vi
erano già scesi. Inoltre un altro albero nascose l'uomo vinto e nudo, questo
invece innalza agli occhi di tutti il vincitore spoglio. E quella morte colpì
tutti coloro che erano nati dopo di essa, questa morte invece risuscita anche
coloro che erano nati prima di essa. «Chi può narrare i prodigi del Signore?»
(Sal 105, 2). Siamo stati resi immortali da una morte: queste sono le gloriose
imprese della croce.
Hai compreso la vittoria? Hai
capito il modo con cui ha vinto? Apprendi ora come questa vittoria fu riportata
senza nostra fatica e sudore. Noi non abbiamo bagnato di sangue le armi, non
siamo stati in battaglia, non siamo stati feriti, la battaglia non l'abbiamo
nemmeno vista, eppure abbiamo riportato vittoria. Del Signore è stato il
combattimento, nostra la corona. Poiché la vittoria è anche nostra, imitiamo i
soldati e, con voci di gioia, cantiamo oggi le lodi e l'inno della vittoria.
Diciamo, lodando il Signore: «La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è,
o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?» (1 Cor 15, 54-55;
cfr. Is 25, 8; Os 13, 14).
Tutto questo ci è stato
procurato dalla croce gloriosa: la croce, trofeo eretto contro il demonio, arma
contro il peccato, spada con cui Cristo ha trafitto il serpente; la croce
volontà del Padre, gloria dell'Unigenito, gaudio dello Spirito Santo, onore
degli angeli, presidio della Chiesa, vanto di Paolo, difesa dei santi, luce di
tutto il mondo.
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