venerdì 27 luglio 2012
8 luglio, 2012 - Nuovo studio: la Sindone è vera, miracolo in linea con la fisica
Nel novembre 2011 il fisico e dirigente di ricerca presso l’ENEA di
Frascati, Paolo Di Lazzaro, ha presentato in anteprima uno
studio scientifico svolto sulla Sacra Sindone, concentratosi
sulla formazione dell’immagine. La conclusione è stata la presa di coscienza
che oggi la scienza non è in grado di spiegare come si sia
formata l’immagine corporea sulla Sindone, facendo diventare dunque non
ragionevole l’ipotesi di un falsario medioevale. Soltanto utilizzando
la luce UV e VUV di un laser eccimero impulsato della durata di alcuni
miliardesimi di secondo, si è potuto colorare il lino in modo similsindonico.
In questi giorni è stato pubblicato un altro studio,
realizzato dal dott. Giuseppe Baldacchini, fisico e già
dirigente presso il Centro di Ricerca ENEA di Frascati. Egli ha riconosciuto
che «accurati studi condotti con il metodo scientifico hanno dimostrato
oltre ogni ragionevole dubbio che non si tratta di un falso,
ed inoltre l’ipotesi più accreditata chiama in causa un processo energetico
radiante compatibile con la Resurrezione». Nell’introduzione si è
soffermato sulla storia delle religioni, evidenziando come «il
Cristianesimo è alla base della nascita della
civiltà occidentale e del metodo scientifico». Se non vi sono prove per
capire quale delle tante religioni sia quella vera, «la Sindone di Torino può
dare una risposta a questo quesito, ed è singolare il fatto
che le prove che lo dimostrano vengano dalla Scienza che spesso è contrapposta
alla Religione, mentre non c’è confitto tra
queste due categorie mentali dell’uomo». Il dott. Baldacchini ha quindi
riflettuto sul fatto che «numerosi studiosi hanno messo in
dubbio la validità delle misure con il 14C perché i campioni
utilizzati per la misura non erano rappresentativi della Sindone e/o sono stati
contaminati», una datazione molto probabilmente pilotata come ha
mostrato un recente documentario.
Nella prima parte dello studio è stata confutata la tesi secondo cui la
Sindone sarebbe un’opera artistica, in quanto «negli
ultimi decenni è stato scoperto che l’immagine corporea non è un disegno o una
pittura eseguita con tecniche conosciute, e alcune macchie rossastre sono state
causate da sangue umano». La Sindone, altrimenti, sarebbe stata «realizzata
dal più geniale falsario mai apparso sulla
Terra e ancora oggi sconosciuto», il quale avrebbe dovuto conoscere «alcune
tecnologie o informazioni prima della loro invenzione e divulgazione [...] non
poteva essere a conoscenza di scoperte moderne sia perché le
tecniche a disposizione a quel tempo non permettevano di eseguire una simile
opera dal punto di vista macroscopico e microscopico». Ma chi sostiene
questa tesi, assume una posizione irragionevole, in quanto:
1) L’immagine corporea della Sindone è un falso
negativo: tecnologia scoperta ed utilizzata nella fotografia solo nel 1850.2)
I chiodi sono infissi nei polsi dell’uomo della Sindone: ma in
tutte le rappresentazioni antiche della crocifissione i chiodi sono piantati
nelle mani, anche se in questo modo il corpo non poteva rimanere appeso in
croce. L’ipotetico falsario medioevale non poteva saperlo o comunque non
avrebbe avuto motivi per contraddire le rappresentazioni della
tradizione, rischiando così di dare adito a sospetti.3)
L’immagine della gamba sinistra è più corta della destra: una
conseguenza del metodo di inchiodatura dei piedi e della rigidità cadaverica
repentina, due aspetti sconosciuti nel Medioevo, essendo statiscoperti
solo in tempi recenti.4) Sul lato destro della cassa
toracica c’è una grande macchia di sangue e siero: nessun
ipotetico falsario medievale poteva sapere che ciò è una conseguenza della
morte istantanea per rottura della parete del cuore, una scoperta
recente della medicina.5) Le macchie di sangue sono
nette e sotto di esse non c’è immagine corporea: queste
caratteristiche sono incompatibili con un’opera artistica.6)
Ci sono numerose macchie di sangue sulla fronte e sulla calotta cranica:
la rappresentazione tradizionale di Gesù è sempre stata con una corona di spine
mentre le ferite sulla Sindone presuppongono un casco di spine, un fatto
sconosciuto fino a tempi recenti. Nessun falsario, ancora una volta,
avrebbe avuto motivi per contraddire di punto in bianco la
rappresentazione tradizionale.7) L’immagine corporea è
assente in alcuni punti quali la parte destra della faccia e della
fronte e altre parti del corpo: solo recentemente se ne è
spiegata la ragione che è collegata alle formalità rituali della sepoltura.8)
L’immagine corporea contiene informazioni tridimensionali: i
dipinti e le foto sono generalmente piatti e, a parte le difficoltà tecniche di
riproduzione, non si spiegano i motivi che possono aver
indotto l’ipotetico falsario a creare un simile effetto, inutile e sconosciuto
nella storia dell’arte.9) L’immagine corporea è estremamente
superficiale e consiste di fibrille colorate giallo-seppia che
risultano ossidate e disidratate: per le tecniche chimiche e fisiche antiche
conosciute non sarebbe stato possibile, mentre esiste una
tecnica optoelettronica moderna compatibile.
Si deduce, dunque, che «la Sindone non è un falso
e tanto meno medievale, ed ha contenuto realmente il corpo morto di un uomo
crocifisso in tempi antichi».
L’altra ipotesi è che la Sindone abbia contenuto un corpo di uno
sconosciuto, non quello di Gesù, anch’esso crocifisso nello stesso
modo più o meno alla stessa epoca. Una tesi ancora una volta irragionevole,
perché:
1) Il lenzuolo funebre utilizzato per avvolgere il cadavere
era pregiato e costoso: simili lini venivano utilizzati in
Israele solo per persone di rango reale e/o posizione sociale elevata, ed in
questo caso la storia ne avrebbe parlato.2)
L’uomo della Sindone è stato fustigato metodicamente su tutta
la superficie del corpo: ci sono segni evidenti di flagello romano in numero
così elevato che, a parte i Vangeli, nessun documento storico
li ha mai riportati per qualsiasi altro condannato.3) L’uomo
della Sindone è stato incoronato con una corona/casco di
spine: ci sono segni evidenti delle ferite delle spine e non si
conoscono storicamente altre crocifissioni avvenute con questa
aggiunta singolare.4) Il costato è stato trafitto da
una lancia: c’è una vistosa macchia di sangue e siero nel fianco
destro dell’uomo causata da una ferita da lancia, un fatto piuttosto
irrituale.5) Le gambe dell’uomo della Sindone sono
integre, mentre quelle dei condannati alla crocifissionevenivano
generalmente rotte per affrettarne la morte, che sarebbe avvenuta solo
molto più tardi per soffocamento.6) La Sindone non contiene
tracce di liquidi e gas putrescenti: questi segni sono
prodotti dopo circa 40 ore dalla morte, e quindi il corpo non c’era già più
prima di allora ma non troppo prima, per via delle macchie di sangue che hanno
richiesto del tempo per formarsi per la liquefazione del sangue già coagulato,
processo di emolisi.7) Il corpo non è stato rimosso
manualmente: non ci sono tracce di trascinamento in corrispondenza delle
macchie di sangue.
Secondo l’ipotesi del falso, si dovrebbe supporre che «un’altra persona
sia stata sottoposta alla stesse torture del Gesù descritto dai Vangeli,
tenendo conto però che nessuno all’epoca conosceva le
conseguenze di tali azioni, e che sarebbe stato praticamente
impossibile riprodurre le stesse condizioni temporali e
spaziali». La spiegazione più logica è che «la Sindone è
stata realmente il lenzuolo utilizzato per coprire il cadavere
di Gesù circa 2.000 anni fa, dopo essere stato flagellato e crocifisso in una
città della Galilea chiamata Gerusalemme, come è stato descritto nei Vangeli
canonici».
Rispetto alle ipotesi scientifiche sulla formazione dell’immagine,
«quella della esplosione di energia radiante (REB) è la più credibile
attualmente, e la sua variante AMA (annichilazione materia-antimateria) risolve
alcune difficoltà non altrimenti superabili». Attualmente, «l’unico
modo di spiegare la Sindone nella sua interezza è che l’uomo descritto dai
Vangeli come Gesù Cristo abbia subito un processo di
annichilazione quando era cadavere e avvolto nella Sindone».
Baldacchini riflette che «se la Resurrezione è realmente avvenuta allora,
secondo la mia opinione, deve anche essere stato come per la creazione
dell’universo. Infatti l’inizio del Big Bang può essere considerato un evento
casuale (dagli agnostici) o sovrannaturale (dai credenti), ma il suo sviluppo è
sicuramente avvenuto seguendo le leggi della Fisica,
che molto probabilmente sono nate come le conosciamo oggi nel momento stesso
del Big Bang. Quindi anche alla Resurrezione si può applicare lo stesso modello
di una causa iniziale casuale o sovrannaturale, seguita poi da eventi spiegabili
con le leggi della Fisica».
In conclusione, il fisico dell’ENEA ha affermato: «la Sindone di Torino
è un testimonio muto della
Resurrezione di Gesù Cristo, che quindi è realmente il figlio
di Dio come più volte egli stesso ha asserito personalmente. Ma allora anche
quello che ha detto, e che in parte ci è stato tramandato nei Vangeli e dalla
tradizione della Chiesa, sulla vita e sulla morte è importante per noi».
UCCR
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