mercoledì 5 dicembre 2012
La confessione nel periodo di Avvento: tempo di misericordia!
Cari amici,
entrati nel periodo di Avvento sforziamoci di restituire all’esistenza
un valore meritevole della nostra elezione a figli di Dio e fratelli in Cristo.
Per accrescere o ritrovare una tale dignità, che investe cuore, mente e corpo
tra essi mai separati, vi dono un piccolo aiuto per poter affrontare una santa
Confessione che disponga il cuore a ricevere Gesù nel giorno del Santo Natale
in particolare, e ogni giorno nell’arco della nostra vita perché come ci insegna
Cristo: “Vegliate (…), perché non sapete
in quale giorno il Signore vostro verrà” (Mt 24,42).
Come fare l’esame di coscienza per
la celebrazione
del Sacramento della Confessione
“Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia,
quando ti accosti alla santa confessione, a questa
sorgente della Mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue
ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima.
Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta
nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla
tua anima l’abbondanza delle Mie grazie.
Quando vai alla confessione, sappi che Io stesso ti
aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono Io che
opero nell’anima. Lì la miseria dell’anima s’incontra col Dio della
Misericordia. Dì alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono
attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia
sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia
inondano le anime umili. I superbi sono sempre nell’indigenza e nella miseria,
poiché la Mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili»”.
DOMANDE PRELIMINARI:
Da quanto tempo non ti confessi bene? - L’ultima volta
hai detto tutti i peccati gravi commessi? - Nelle confessioni passate hai mai
nascosto volutamente qualche peccato mortale? - Da quanto tempo non ricevi la
comunione? - L’hai ricevuta sempre bene? - Ti sei accostato alla comunione
avendo sulla coscienza dei peccati mortali senza esserti prima confessato? -
Hai mai profanato l’Eucaristia commettendo un sacrilegio? – Hai mancato di
rispetto al SS. Sacramento accostandoti alla comunione senza avere osservato il
digiuno prescritto, parlando, ridendo, senza preparazione e senza pensare a Chi
stavi per ricevere? - Fai qualche penitenza il venerdì? - Sai vivere con
austerità soprattutto nei giorni comandati dalla Chiesa? - Hai mangiato carne
nei venerdì di quaresima? - Hai fatto digiuno il mercoledì delle ceneri e il
venerdì santo? - Hai aiutato la Chiesa, sovvenendo alle sue opere (missioni,
seminari, sostentamento del clero ecc.)?
QUESITI CIRCA I DIECI
COMANDAMENTI:
1° - Non avrai altro Dio fuori di me
Credi in Dio, Padre e Salvatore tuo e di tutti gli
uomini? - La tua vita è orientata a Dio? – Lo ami come figlio? - Lo hai messo
al primo posto tra i valori della tua vita? - Credi nel Padre, nel Figlio,
nello Spirito Santo? - Preghi mattina e sera? - Vivi le virtù cristiane della
Fede, speranza e carità? - Consideri la Fede come un dono prezioso da
coltivare? - Ti impegni a crescere nella Fede? - Sei convinto della tua
religione cattolica? - Ricerchi e accetti la volontà di Dio nella tua giornata,
soprattutto nei momenti difficili? - Hai messo in pericolo la tua Fede leggendo
libri, riviste, articoli contrari alla Fede, a Cristo, alla Chiesa? - Cerchi di
conoscere, di approfondire e di farti spiegare le verità della Fede cristiana?
- Hai parlato male della religione, del Papa, dei sacerdoti? - Hai allontanato
qualcuno dalla pratica religiosa? - Speri nell’amore di Dio oppure ti scoraggi
e disperi davanti alle difficoltà della vita, imprecando e ribellandoti? - Sei
superstizioso? - Porti addosso amuleti, portafortuna, oggetti scaramantici? -
Credi davvero all’oroscopo? - Sei andato da indovini, maghi, chiromanti,
fattucchiere? - Hai partecipato a sedute spiritiche?
2° - Non nominare il nome di Dio invano
Hai rispetto e amore per il nome di Dio e della Madonna?
- Hai testimoniato con coraggio la tua Fede? - Hai bestemmiato? - Hai fatto
affermazioni false o eretiche su Dio, quali per esempio: “Dio non fa le cose
giuste”, “Dio è crudele”, “Dio è cattivo”, “Dio si diverte delle sofferenze degli
uomini”, “Dio si dimentica dei buoni” ecc.? - Hai raccontato fatti e
barzellette blasfeme? - Hai fatto giuramenti falsi o illeciti o senza
necessità? – Hai mantenuto i voti e le promesse fatte?
3 °- Ricordati di santificare le feste
Le 24 ore della domenica e dei giorni festivi
costituiscono “il giorno del Signore”: le hai rese sante con la preghiera,
compiendo opere buone, coltivando i valori sacri della vita (famiglia,
amicizia, cultura, natura, solidarietà, pace ecc.)? - Ti sei liberato dalla
fatica del lavoro, godendo della libertà del figlio di Dio? - Hai lavorato pur
potendo farne a meno? - Hai partecipato alla Messa, vivendo un’ora assieme agli
altri credenti? - Alla Messa ti sei distratto, hai chiacchierato, hai
disturbato gli altri? - Hai dedicato gratuitamente agli altri (al di fuori
della tua parentela) un po’ del tuo tempo, delle tue capacità? - Hai fatto del
volontariato?
4° - Onora il padre e la madre
Hai amato, rispettato, ubbidito, aiutato i genitori
secondo le tue possibilità? - Sei stato gentile e disponibile in famiglia? - In
casa collabori e condividi la vita con i tuoi? – Crei serenità, comunione,
conversazione con gli altri o li fai vivere nella solitudine e nel silenzio? -
Ti impegni per l’educazione dei figli? - Vegli sulle loro amicizie, giochi,
divertimenti, letture? - Ti senti responsabile della scuola che frequentano? -
Dai loro l’esempio di una vera vita cristiana? - Preghi insieme con loro in
famiglia? - Rispetti gli anziani, le donne, i bambini; i superiori, le
autorità? - Ubbidisci con lealtà alle leggi dello Stato? -Compi i tuoi doveri
di buon cittadino? - Capisci il valore del partecipare alle votazioni
pubbliche? - Hai votato secondo coscienza, in coerenza con i tuoi principi
cristiani? - Hai mai venduto il tuo voto per interessi privati? - Sei iscritto
ad associazioni che hanno finalità immorali?
5° - Non uccidere
Consideri la tua vita come un dono di Dio, del quale tu
non sei padrone assoluto, ma amministratore? - La rispetti con la moderazione
nel cibo, nelle bevande, nel fumo? – Ti concedi il giusto riposo? - Fuggi
l’alcolismo, la droga? - Hai spacciato droga? – Sei prudente nel guidare
l’automobile? - Hai messo mai in pericolo la tua vita o quella degli altri? -
Hai curato opportunamente la salute tua e dei tuoi cari? - Ti sforzi di amare
gli altri come te stesso, e soprattutto come Dio li ama? - Hai fatto agli altri
ciò che vuoi che venga fatto a te? - Sei accogliente e solidale, soprattutto con
chi ha meno di te? - Sei invidioso? - Coltivi sentimenti di odio, rancore, vendetta?
- Hai litigato? - Rispetti e aiuti chi è più debole nella società: malati,
portatori di handicap, anziani, bambini, poveri? - Sei razzista? - Hai
perdonato le offese ricevute? - Hai fatto, procurato, consigliato l’aborto, uno
dei peccati più gravi al cospetto di Dio e della Chiesa? - Hai ucciso qualcuno?
- Hai mai usato violenza? - Hai inflitto percosse, hai procurato ferite o
malattie a qualcuno? - Possiedi, conservi, usi armi pericolose e offensive? -
Sei stato crudele con gli animali? – Hai imprecato o augurato del male ad
altri? - Hai dato scandalo con il tuo modo di vestire, di agire, di parlare? -
Sei stato occasione di peccato per qualcuno?
6° - Non commettere atti impuri
Sul corpo, sull’amore, sulla sessualità, sulla castità
hai una concezione cristiana? – Hai conservato puro e casto il tuo corpo? - Hai
commesso atti disonesti, osceni, immorali? – Ti sei abbandonato alla lussuria,
all’autoerotismo, a perversioni sessuali, all’omosessualità? - Hai frequentato
orge? - Hai avuto delle “avventure”? - Hai sedotto o disonorato qualche persona
innocente? - Eviti le occasioni e le compagnie cattive o pericolose? – Hai
conservato la tua fedeltà alla fidanzata o al fidanzato? - Hai rapporti
prematrimoniali? – Nel matrimonio hai il senso cristiano del sacramento
ricevuto? - Ami, rispetti, aiuti con generosità il tuo coniuge? - La tua vita sessuale è
sempre espressione d’amore, di donazione totale e feconda? - Hai commesso
adulterio? - Hai usato male o abusato del matrimonio non osservando la legge di
Dio e l’insegnamento della Chiesa? - Hai praticato in qualche modo la
contraccezione? - Leggi o guardi giornali, riviste, libri, spettacoli osceni? -
Segui e gusti racconti, film, romanzi pornografici? - Contribuisci allo
sviluppo e alla diffusione della pornografia comprando materiale osceno? - In
casa tieni statue oscene, o poster e immagini pornografiche? - Pensi o parli
della donna (o dell’uomo) come se fosse solo oggetto di piacere? - Aiuti,
incoraggi la fedeltà di altre coppie?
7° - Non rubare
Sei convinto della parola del Vangelo che “è impossibile
per chi è attaccato al danaro entrare nel Regno di Dio”? - Sai che l’avarizia,
per la Bibbia, è “idolatria”, cioè adorazione del danaro al posto di Dio? - Sei
usuraio? - Hai prestato soldi con eccessivo interesse, rovinando persone
bisognose già in difficoltà? - Sei onesto nel lavoro, nella professione, in
ufficio, nel commercio? - Quello che possiedi l’hai guadagnato onestamente? -
Ti sei appropriato di beni della comunità o di altri? - Credi di lavorare lealmente
in modo da meritare lo stipendio mensile? - Hai perso tempo sul
lavoro? - Ti sei assentato dal lavoro senza vera necessità? - Hai preteso
regalie, bustarelle, favori non dovuti? - Hai chiesto raccomandazioni per
ottenere vantaggi e privilegi? - Sei convinto che la disonestà degli altri non
giustifica mai la tua? - Oltre ai tuoi diritti hai pensato anche ai tuoi
doveri? - Rispetti i diritti degli altri? - Nelle rivendicazioni, anche giuste,
tieni conto anche del bene comune? - Hai fatto scioperi ingiusti? - Tu, datore
di lavoro, paghi il giusto stipendio ai dipendenti? - Frodi lo Stato? - Paghi
con giustizia le tasse? - Rispetti quanto appartiene alla società: strade,
mezzi di trasporto, luoghi ed edifici pubblici? - Hai procurato danni
all’ambiente, a monumenti, a proprietà pubbliche o private, sporcando e
imbrattando? - Hai riparato o risarcito i danni fatti? - Hai restituito il
danaro o altre cose avute in prestito? - Ti vendi per ottenere favori o
vantaggi? - Hai frodato le compagnie di assicurazione dichiarando danni falsi e
facendoti pagare ingiustamente? - Ti sei sempre assunto le tue responsabilità?
- Hai praticato giochi d’azzardo? - Sei dedito al gioco, danneggiando la famiglia? - Hai falsificato assegni? - Hai spacciato
coscientemente danaro falso? – Hai acquistato merce dichiaratamente rubata?
8° - Non dire falsa testimonianza
Sei falso, sleale, ingannevole? - Con le tue parole
inganni il prossimo? - Hai detto bugie, menzogne? - Hai proferito giudizi
avventati? - Hai accusato ingiustamente il tuo prossimo? - Parli male degli
altri? - Fai pettegolezzi? - Hai giurato il falso? - Testimoniando hai fatto
deposizioni false? - Col tuo esempio hai insegnato a mentire ai tuoi figli,
agli altri? - Con un silenzio colpevole hai coperto fatti delittuosi (= omertà)?
- Hai calunniato? - Hai diffamato qualcuno mormorando? - Hai riparato a
eventuali diffamazioni o calunnie?
9° - Non desiderare la donna (o uomo)
d’altri
Hai custodito la modestia e il pudore nella tua vita e
nei tuoi pensieri? - Hai una mente “pulita”? - Hai guardato donne (o uomini)
con concupiscenza? - Ti sei compiaciuto volontariamente di pensieri o desideri
impuri? - Cerchi con una moda sconveniente o con il modo di comportarti di
suscitare in altri desideri, turbamenti, eccitamenti cattivi? – Capisci che ciò
è una violenza morale e uno scandalo?
10° - Non desiderare la roba d’altri
Ti lamenti sempre di quello che hai, dicendo “Beati
loro...!”? - Ami il lusso e lo sfarzo? - Disprezzi il valore evangelico della
povertà? - Sei invidioso dei beni e delle cose altrui? - Auguri del male e godi
del male degli altri? - Come vivi quello che Cristo ha insegnato: “ Beati i
poveri in spirito”?
IL RITO DELLA CONFESSIONE
La Confessione acquista
significato e autenticità innanzi a Dio Padre, e dunque è in grado di
offrirci la misericordia che da essa discende come lavacro purificatore e
di cancellare i nostri peccati, a condizione che vi sia stato:
a. un
momento di preghiera indirizzata allo Spirito Santo => perché illumini le nostre
menti per riportare all’intelligenza ogni mancanza, volontaria e non, da ammettere
in spirito di verità, al confessore.
PREGHIERA
DI PREPARAZIONE
Spirito Santo Dio, Unico Amore,
tu che sei unito sin da principio con
L’Amante, Dio Padre e L’Amore, Dio
Figlio,
scendi su di me con la tua potenza, la
tua forza, il tuo amore
perché illuminando cuore e mente
possa ben confessare il miei peccati
cosicché,
liberato, consolato e guarito, torni
nel novero dei tuoi figli
e prosegua il mio cammino incontro al
Padre
per cercare la sua gloria, il bene
delle anime e la mia santificazione.
Amen!
3 Gloria
b. un
attento esame di coscienza
=> questo ci permetterà, con la luce ricevuta nella preghiera, di
analizzare profondamente tutta la nostra persona in: pensieri, parole,
opere ed omissione;
c. un
sincero pentimento dei peccati
=> esso rappresenta il dolore che il Signore permette ch’ogni penitente
“ascolti” nel suo intimo, affinché, giustamente addolorato ed amareggiato
per le offese arrecate a Colui che non ha esitato un istante a stendere le
sue braccia per la nostra salvezza sul Santo Patibolo della Croce, cerchi
con tutto se stesso il ravvedimento operoso nella sua vita. Solo così,
ritornando nella grazia di Dio e nel suo consolante amore, riprenderà ad
amare il prossimo, primaria e principale manifestazione di Cristo stesso;
d. il
proposito fermo di non offendere più il Signore e di fuggire le occasioni prossime
di peccato =>
benché proposito non indichi certezza, giacché essa appartiene
ad uno stadio di perfezione divina, non riguardante la natura umana,
almeno nella dimensione terrena, tuttavia, questo elemento rappresenta
l’impegno concreto del sacramento riconciliativo, delineato dallo sforzo,
talvolta eroico e coraggioso (come perdonare coloro che uccidono,
depredano, violentano, riducono in schiavitù) di eliminare, dal cuore e
dalla mente, qualunque affetto ad ogni tipo di mancanza, anche e
soprattutto quella che deriva da torti subiti (odio, vendetta, rancore,) o
dalla concupiscenza della carne (sguardi, atti-atteggiamenti, e parole impure,
oscene e/o provocatrici);
e. l’umile
confessione
=> il riconoscimento, consistente nell’affermare, con le proprie
labbra, il male commesso è un aspetto fondamentale: sia per la validità
del sacramento in sé, sia per l’instaurazione di un rapporto personale tra
l’anima penitente e Cristo, Il Quale non desidera altro che spandere la
sua misericordia su coloro che la desiderano con sincerità (tranne in casi
eccezionali, che confermano la regola, come: stato vegetativo,
sordomutismo, coma e in tutte le circostanze nelle quali è compromesso
l’atto volitivo-dichiarativo).
D’altra parte: qual è il senso della sua morte e risurrezione, se non la
redenzione attraverso il ministero della confessione?
f. il compimento della penitenza stabilita dal confessore =>
un’offesa ha in se un duplice aspetto riparatorio da soddisfare:
1° => spirituale => il
sincero dolore per il male commesso suscita il proposito di non voler
commettere più quel colpa e ciò provoca l’ulteriore atto vocale d’ammissione al
confessore. Ciò ripara nel cuore di Dio il torto commesso, ad una maniera
trascendentale, cioè spirituale, indispensabile, ma imperfetta. È necessario,
infatti, il secondo atto riparatorio, cioè la soddisfazione della penitenza
stabilita dal confessore a seconda dei casi;
2° => in concreto, questo secondo atto
riparatorio, può essere a sua volta:
a. orale => attraverso una o una serie di
preghiere che dimostrino a Dio, quantomeno, il voler donare qualcosa che possa
ricompensare ciò che si è sottratto con la commissione di un peccato. Difatti,
come l’amore donato accresce la grazia di Dio, per sé stessi e per coloro che
lo ricevono, il peccato rappresenta sempre un atto sottrattivo nei riguardi di
Dio e del prossimo. Dunque, il debito va ripristinato con ciò che possa
riempire il vuoto procurato. Uno degli strumenti è la preghiera;
b. fattuale => cercando, per quanto è
possibile di ripristinare la situazione danneggiata a causa di una specifica e
deplorevole azione. Es.: se Tizio rubasse 100 a Caio, l’umile confessione
basterebbe? Nel senso espiatorio formale, certo! Gesù ha ridonato la grazia
battesimale e la riconciliazione con la Santa Madre Chiesa. Sostanzialmente,
nondimeno, è necessario chiedere perdono a Caio e restituirgli ciò che gli è
stato sottratto, cioè il valore di 100 (se non fosse possibile, mettendo in
atto azioni che fossero sostitutive del valore di 100, dunque, compensative,
salvo dispensa dal danneggiato medesimo).
Quest’aspetto ci rende consapevoli che la misericordia
ricevuta da Dio è al tempo stesso giustizia, equità. Il purgatorio consiste,
per l’appunto, in questo: soddisfare la giustizia divina dallo squilibrio
apportato dai peccati, quanto alle pene non soddisfatte con le riparazioni
terrene. La colpa, precisamente,
è espiata con la confessione; per la
pena v’è la necessità di un atto riparatorio che soddisfi quanto si è
illecitamente depredato. Poteva Dio Padre redimerci senza Croce? In termini
d’onnipotenza, assolutamente si! Per quale motivo ha scelto una “tramite”, un
mezzo tanto cruento? La ragione è: la soddisfazione. L’uomo con il peccato ha
lacerato il suo rapporto con Dio, procurando uno strappo infinito nella
dinamica relazionale con il suo Creatore! Cosa impone ciò che toglie,
distruggendo? Che venga riempito quel vuoto, per ricompensare l’equilibrio e
riportare stabilità! Cosa può riparare ciò che è Infinito se non un mezzo
altrettanto Infinito: Gesù Cristo l’Unigenito del Padre, vero Uomo e vero Dio?
Ecco la ragione della necessità di ancorare la confessione alla soddisfazione.
Ciò che fece Cristo spetta a noi farlo ogni volta che commettiamo il male, con
l’immensa differenza che servendoci del suo immenso Sacrificio sulla Croce
offerto a tutti, con la nostra riparazione usufruiamo della Sua soddisfazione
offerta al Padre per redimere noi stessi dal peccato, e con il nostro atto
riparatorio ripristiniamo per noi stessi e coloro che hanno subito il torto
l’equilibrio della giustizia divina. In realtà, essa, non è soddisfacibile
dall’uomo con le sue azioni, benché riparatorie, giacché per quanto
l’intenzione di sanare il male commesso sia sincera ed onesta è, e resterà
imperfetta perché viziata da: giudizi, senso di immotivata persecuzione da
parte di Dio e del prossimo, mancanza di totale volontà espiante (connaturata
alla creaturalità), rabbia ed ogni pur minima inesattezza compresente nell’atto
espiatorio. Ecco che, in proposito, ci viene in soccorso La Mediatrice di tutte
le Grazie: Maria Santissima, Madre della Misericordia e Signora della
Corredenzione. Ella con la sua intercessione potente, come fece cambiare
l’acqua in vino alle nozze di Cana (Gv 2, 1-12), ci assicura che le rette
intenzioni riparatrici, quantunque imperfette, diventino perfette e gradite a
Dio attraverso il Suo Cuore Immacolato, il quale come indulgente filtro d’amore
purificherà ogni nostro proposito. Esemplificando, quanto sino a qui si è detto rispetto al
Purgatorio, si pensi ad un peccatore ostinato che pentitosi in punto di morte eviti
la perdizione. Come dare soddisfazione a tutto il male commesso se il termine
della vita glielo ha oggettivamente impedito? Ecco che la bontà di Dio c’è
venuta incontro con il Purgatorio, uno stato dell’anima in cui la salvezza è
stata concessa, ma è predisposto un periodo di lontananza da Dio affinché il
dolore che ciò reca all’anima purgante, ripari il male commesso e non riparato,
benché dello stesso ci si sia pentiti. Esattamente: in cosa consistite tale
pena? Nella consapevolezza dell’ anima, ormai redenta e salvata, della
straordinaria, infinita, inenarrabile, indescrivibile, ineffabile, sublime ed
eccelsa bellezza, bontà, dolcezza e carità che è Iddio, Uno e Trino, e di quale
stato di pace, gioia, serenità, e completezza l’anima è privata per un certo
tempo che solo il Padre Eterno conosce. Pertanto, la temporaneità è un’altra
condizione del purgatorio. Per questi motivi, ricchi di significato, non bisogna mai
tralasciare la penitenza finale, ritenendola inutile, superficiale o
rimandabile. Si sappia, a tal punto, che il sacramento della Confessione è
ricevuto in maniera incompleta laddove non si osservasse la penitenza
prescritta dal confessore che è, in ultima, ma non di importanza, analisi,
Cristo Stesso!
I TEMPI DELLA CONFESSIONE
1. Il sacerdote ti accoglie invitandoti a fare il segno
della croce:
S.: Nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo.
P.: Amen.
2. Il sacerdote ti esorta ad esporre con retta coscienza
i tuoi peccati confidando nell’infinita misericordia di Dio:
S.: Il Signore che illumina con la fede i
nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua
misericordia.
P.: Amen.
3. Incominci la tua confessione dicendo da quanto tempo
non ti confessi e esponendo con semplicità, chiarezza, umiltà e brevità tutti i
peccati mortali dall’ultima confessione e almeno alcuni peccati veniali.
4. Il sacerdote ti può rivolgere alcune domande e darti
dei consigli adatti. Anche tu puoi chiedere dei suggerimenti per il tuo cammino
spirituale o spiegazioni su alcune problematiche che non ti sono chiare.
5. Il Sacerdote ti esorta a recitare una preghiera che
esprima il tuo pentimento. Potrai recitare una di queste preghiere:
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei
peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più
perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato
sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti
mai più e di fuggire le occasioni
prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
oppure
O Gesù di amore acceso non ti avessi mai offeso, o
mio caro e buon Gesù con la tua santa grazia non ti voglio
offendere più, né mai più disgustarti, perché ti ama sopra ogni
cosa. Gesù mio, misericordia.
6. Il Sacerdote, dopo averti proposto la penitenza, ti dà
l’assoluzione con queste parole:
S.: Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo
nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito
Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il
ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai
tuoi peccati Nel nome del Padre e del Figlio E dello Spirito
Santo.
P.: Amen
Che Iddio, Padre di bontà e d'amore, lento all'ira e grande nella misericordIa, susciti in voi il proposito fermo d'una vivificante e santa confessione, vi doni pace, vi preservi da ogni male e vi conduca alla vita eterna. Amen!
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