L’avvento è il periodo antecedente al santo Natale di Gesù Cristo nel quale è possibile soffermarsi su quanto è stato fatto sino ad oggi nella propria esistenza. Interrogarsi non è sterile immobilismo sulle cose passate. Al contrario una sana ricostruzione in chiave positiva e correttiva ci aiuta a migliorare le angolazioni errate della nostra vita. Unica “condizione” è che il Signore Gesù divenga il mediatore di tali riflessioni. Il mondo urla, con violenza, di non fermarsi mai, giacché chi lo facesse, come si dice: “…è perduto”. Con Cristo non è così!
L’avvento, dal latino adventus, significa venuta: ma la venuta di Chi si prega perché avvenga al più presto? E in che modo?
Quanto al Chi, può sembrare scontato, ma non lo è affatto: è Gesù di Nazareth, detto il Cristo, l’Unto, il Consacrato di Dio e Dio stesso. Troppo spesso si fa memoria esclusivamente dello sterile motivo dell'attesa di questo periodo: addobbare l'esistenza di elementi ad effetto placebo che ci permettano, almeno per un pò, di non pensare a quanto la vita sia stata difficile, ingiusta, dolorosa. Momenti del genere, quando si presentano, possono intristire il quotidiano, l'esistenza sino a trasformarla in un'angosciosa corsa contro il tempo perchè in esso si possa sperimentare, provare, consumare, fagocitare quanto più è possibile anche a scapito del prossimo. Proprio questo Cristo Signore, Il Chi, è venuto a proclamare, con la sua incarnazione, la liberazione dalla schiavitù del peccato e da tutto il dolore che esso genera. Unica condizione? Entrare in relazione con Lui, cercarlo giacchè è sempre lì, ad attendere alla porta del nostro cuore: "Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap 3,20). Per quanto riguarda il quando, certo il Signore Gesù è già nato una ed una sola volta e la sua prossima venuta, la c.d. parusia, quella definiva alla fine dei tempi nella quale, come si recita nel Credo: “…giudicherà i vivi e i morti” si lega strettamente a quella che celebriamo ogni anno nel suo Natale, giacché entrambe riguardano l’attesa. Quanto all’Avvento, esso ci ricorda l’incarnazione del Signore nella Vergine Maria che con la sua disponibilità, umile e caritatevole, ci ha donato il Salvatore per opera dello Spirito Santo. Dunque, la sua venuta, in primis è celebrata, in corpo, sangue anima e divinità, tutti i giorni sull’altare per mezzo della Santa Messa, ma nell’avvento aspettino e imploriamo la sua venuta nelle anime dei fedeli e di quanti ancora non conoscono il suo amore. Pertanto si tratta dell’avvento trascendente, del Signore Gesù Cristo, nella vita di ognuno di noi e di coloro per i quali preghiamo.
A) I valori da vivere in questo tempo, ma in special modo ogni giorno della nostra vita, sono:
- vigilanza: essa ci ricorda, nell’attesa di Gesù Cristo, che non sapendo quando la nostra vita terminerà, è bene essere sempre pronti, ovvero in grazia di Dio, confessati (almeno una volta al mese) e comunicati (almeno ogni domenica);
- conversione: indica un movimento da un punto ad un altro. Questo valore ci ricorda che aspettare Gesù non è questione solo dell’avvento in preparazione al Natale, ma è un’azione quotidiana di risveglio, cambiamento, rinnovamento della vita e non di staticità nel peccato, nelle impurità, nelle discordie, invidie, maldicenze e separazioni.
Dunque, conversione = trasformazioni quotidiana;
- gioia: è il “marchio” del cristiano. Le prime comunità si contraddistinguevano proprio per questo valore, il quale era espressione dell’amore di Cristo che avevano a loro volta sperimentato. Pertanto, non è uno sterile buonismo o forzatura data da falsi sorrisi, ma è la donazione di serenità frutto dell’amore di Dio che riempie colui che realmente, con semplicità, ascolta quanto ci ha donato nelle Sacre Scritture;
- disponibilità: quest’ultima è la virtù principe della Vergine Santa, Maria la Madre di Dio. Indica apertura, umiltà, disinteresse per se stessi e amore per Dio sopra ogni cosa e del prossimo. Dunque, non desertico masochismo, come taluni pensano, ma al contrario offerta amorevole con chi e per chi non ha, senza aspettare nulla in cambio.
B) I comportamenti programmatici da vivere per implorare la venuta del Signore Gesù nei nostri cuori, in quelli del nostro prossimo e del mondo intero sono:
- preghiera personale (la c.d. preghiera silenziosa o del cuore), familiare (il Santo Rosario) e comunitaria (almeno la santa Messa Domenicale, preceduta dalla confessione, e per chi può quella quotidiana);
- elemosina "economica", per chi non ha, attraverso donazioni, l’acquisto di generi alimentare e capi di abbigliamento; spirituale pregando per coloro che ci sono vicino, specie per quelli che ci odiano o ci hanno tradito, offeso, ingiuriato e/o calunniato, ma più in generale per tutti;
- il digiuno alimentare togliendo ogni giorno qualcosa dalla tavola per donarlo o per semplicemente offrirlo a Dio come piccolo sacrificio personale. Per chi ha la possibilità meglio iniziare, gradualmente, il digiuno del mercoledì e del venerdì a pane e acqua come ci ha amorevolmente consigliato la Madonna di Medjugorje. Spirituale astenendosi da immagini, suoni, comportamenti, percezioni sensibili contrari alla fede in Dio, alla giustizia, alla purezza carnale, al fine di dare spazio a Colui che solo può riempire i nostri vuoti senza costrizioni e perdite di libertà a differenza di quanto i falsi miti della droga, di una sessualità smodata e sregolata (prima dei giusti tempi in relazione ed in preparazione al sacramento del matrimonio) del potere (in qualsiasi ambito ed a qualunque livello esso si eserciti, da quello familiare a quello istituzionale) ci insegnano.
In definitiva Gesù Cristo è l’unica Via, Verità e Vita, il quale ci ricorda premurosamente, come un medico fa verso il suo beneamato paziente affinché viva e non muoia: “Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 14, 6. 15,5).
Auguro a tutti voi ed alle vostre famiglie un Santo Natale di pace, serenità interiore e gioia, e che Iddio Padre vi benedica e vi protegga sempre.
Preghiera per impetrare l’avvento di Gesù Cristo nostro Signore.
Vieni Signore Gesù
Vieni Signore Gesù, amante dell’umanità!
Mio tutto e mia liberazione.
Vieni nel mio cuore, sciogli i turbamenti,
le ansie, i dolori ed i legacci della mia vita.
Dissipa le tenebre dell’ignoranza verso di te mio Dio,
e verso il mio prossimo.
Donami un cuore limpido ed umile, perseverante nella fede,
lieto nella speranza e forte nella tribolazione.
Aumenta la mia carità, perché amando sempre più
e sempre meglio Te, mio tutto, possa sacrificarmi incondizionatamente
per il prossimo e così santificare la mia esistenza.
Vieni Signore Gesù, amante dell’umanità!
Amen.
1 Padre nostro
1 Ave Maria
1 Gloria al Padre
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