Citazione della settimana...


"LA MORTE È LA GRAZIA DELLE GRAZIE E IL CORONAMENTO DELLA
VITA CRISTIANA. ESSA NON È UNA FINE, COME TROPPI ANCORA PENSANO, MA L'INIZIO DI
UNA BELLA RINASCITA".

- Marthe Robin -

"NON ABBIATE PAURA DELLA GIOIA".

- Papa Francesco -



SIGNORE GESU' SONO QUI DAVANTI A TE

Signore Gesù, sono davanti a te con tutte le mie miserie. So che non mi respingerai perché tu mi ami così come sono. Mi dolgo e mi pento con tutto il cuore dei miei peccati: ti prego perdonami! Nel tuo Nome perdono tutte le persone per quanto hanno fatto contro di me. Rinuncio a Satana, a tutti gli spiriti maligni ed alle loro opere e seduzioni. Ti dono tutto il mio essere, o Signore Gesù, ora e sempre. Ti invito nella mia vita, o Gesù; ti accetto come Signore, Dio e Salvatore. Guariscimi, trasformami, rafforza il mio corpo, la mia anima ed il mio spirito. Vieni Signore Gesù, immergimi nel tuo Preziosissimo Sangue e riempimi del tuo Santo Spirito. Ti Amo, Signore Gesù. Ti lodo, Gesù. Ti ringrazio. Ti seguirò per tutti i giorni della mia vita. Aiutami a non voltarmi mai indietro. A non desiderare nient'altro che te. Fammi sentire il tepore del tuo amore e la potenza del tuo Santo Corpo. Rendimi cosciente della grandezza del tuo donarti a me, misera creatura. Illumina la mia mente e il mio cuore. Irrompi con la tua luce l'intensità delle tenebre che offuscano la mia vita. Rendimi la gioia di essere salvato affinché possa vivere con te per sempre in paradiso.
Maria, mia dolce Madre, Regina della Pace, Angeli e Santi, aiutatemi, ve ne prego. Amen, Alleluia, Amen.
- Fr. Peter Mary Rookey -


IL SILENZIO

Il silenzio è mitezza. Quando non rispondi alle offese, quando non reclami i tuoi diritti, quando lasci a Dio la difesa del tuo onore, il silenzio è mitezza.
Il silenzio è misericordia. Quando non riveli le colpe dei fratelli, quando perdoni senza indagare nel passato, quando non condanni, ma intercedi nell'intimo, il silenzio è misericordia.
Il silenzio è pazienza. Quando soffri senza lamentarti, quando non cerchi consolazione dagli uomini, quando non intervieni, ma attendi che il seme germogli lentamente, il silenzio è pazienza.

Il silenzio è umiltà. Quando taci per lasciare
emergere i fratelli, quando celi nel riserbo i doni di Dio, quando lasci che il tuo agire sia interpretato male, quando lasci agli altri la gloria dell'impresa, il silenzio è umiltà.
Il silenzio è fede. Quando taci, perchè è LUI che agisce, quando rinunci ai suoni, alle voci del mondo per stare alla Sua presenza, quando non cerchi comprensione, perchè ti basta essere conosciuto da Lui, il silenzio è fede.


mercoledì 5 dicembre 2012

La confessione nel periodo di Avvento: tempo di misericordia!

Cari amici,
entrati nel periodo di Avvento sforziamoci di restituire all’esistenza un valore meritevole della nostra elezione a figli di Dio e fratelli in Cristo. Per accrescere o ritrovare una tale dignità, che investe cuore, mente e corpo tra essi mai separati, vi dono un piccolo aiuto per poter affrontare una santa Confessione che disponga il cuore a ricevere Gesù nel giorno del Santo Natale in particolare, e ogni giorno nell’arco della nostra vita perché come ci insegna Cristo: “Vegliate (…), perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (Mt 24,42).
 
Come fare l’esame di coscienza per la  celebrazione
del Sacramento della Confessione
Spunti di riflessione: Dal Diario di Santa Faustina Kowalska - N. 1602
“Oggi il Signore mi ha detto: «Figlia,
quando ti accosti alla santa confessione, a questa sorgente della Mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la tua anima.
Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l’abbondanza delle Mie grazie.
Quando vai alla confessione, sappi che Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono Io che opero nell’anima. Lì la miseria dell’anima s’incontra col Dio della Misericordia. Dì alle anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia grazia inondano le anime umili. I superbi sono sempre nell’indigenza e nella miseria, poiché la Mia grazia si allontana da loro e va verso le anime umili»”.
DOMANDE PRELIMINARI:
Da quanto tempo non ti confessi bene? - L’ultima volta hai detto tutti i peccati gravi commessi? - Nelle confessioni passate hai mai nascosto volutamente qualche peccato mortale? - Da quanto tempo non ricevi la comunione? - L’hai ricevuta sempre bene? - Ti sei accostato alla comunione avendo sulla coscienza dei peccati mortali senza esserti prima confessato? - Hai mai profanato l’Eucaristia commettendo un sacrilegio? – Hai mancato di rispetto al SS. Sacramento accostandoti alla comunione senza avere osservato il digiuno prescritto, parlando, ridendo, senza preparazione e senza pensare a Chi stavi per ricevere? - Fai qualche penitenza il venerdì? - Sai vivere con austerità soprattutto nei giorni comandati dalla Chiesa? - Hai mangiato carne nei venerdì di quaresima? - Hai fatto digiuno il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo? - Hai aiutato la Chiesa, sovvenendo alle sue opere (missioni, seminari, sostentamento del clero ecc.)?
 
QUESITI CIRCA I DIECI COMANDAMENTI: 
1° - Non avrai altro Dio fuori di me
Credi in Dio, Padre e Salvatore tuo e di tutti gli uomini? - La tua vita è orientata a Dio? – Lo ami come figlio? - Lo hai messo al primo posto tra i valori della tua vita? - Credi nel Padre, nel Figlio, nello Spirito Santo? - Preghi mattina e sera? - Vivi le virtù cristiane della Fede, speranza e carità? - Consideri la Fede come un dono prezioso da coltivare? - Ti impegni a crescere nella Fede? - Sei convinto della tua religione cattolica? - Ricerchi e accetti la volontà di Dio nella tua giornata, soprattutto nei momenti difficili? - Hai messo in pericolo la tua Fede leggendo libri, riviste, articoli contrari alla Fede, a Cristo, alla Chiesa? - Cerchi di conoscere, di approfondire e di farti spiegare le verità della Fede cristiana? - Hai parlato male della religione, del Papa, dei sacerdoti? - Hai allontanato qualcuno dalla pratica religiosa? - Speri nell’amore di Dio oppure ti scoraggi e disperi davanti alle difficoltà della vita, imprecando e ribellandoti? - Sei superstizioso? - Porti addosso amuleti, portafortuna, oggetti scaramantici? - Credi davvero all’oroscopo? - Sei andato da indovini, maghi, chiromanti, fattucchiere? - Hai partecipato a sedute spiritiche?
2° - Non nominare il nome di Dio invano
Hai rispetto e amore per il nome di Dio e della Madonna? - Hai testimoniato con coraggio la tua Fede? - Hai bestemmiato? - Hai fatto affermazioni false o eretiche su Dio, quali per esempio: “Dio non fa le cose giuste”, “Dio è crudele”, “Dio è cattivo”, “Dio si diverte delle sofferenze degli uomini”, “Dio si dimentica dei buoni” ecc.? - Hai raccontato fatti e barzellette blasfeme? - Hai fatto giuramenti falsi o illeciti o senza necessità? – Hai mantenuto i voti e le promesse fatte?
3 °- Ricordati di santificare le feste
Le 24 ore della domenica e dei giorni festivi costituiscono “il giorno del Signore”: le hai rese sante con la preghiera, compiendo opere buone, coltivando i valori sacri della vita (famiglia, amicizia, cultura, natura, solidarietà, pace ecc.)? - Ti sei liberato dalla fatica del lavoro, godendo della libertà del figlio di Dio? - Hai lavorato pur potendo farne a meno? - Hai partecipato alla Messa, vivendo un’ora assieme agli altri credenti? - Alla Messa ti sei distratto, hai chiacchierato, hai disturbato gli altri? - Hai dedicato gratuitamente agli altri (al di fuori della tua parentela) un po’ del tuo tempo, delle tue capacità? - Hai fatto del volontariato?
4° - Onora il padre e la madre
Hai amato, rispettato, ubbidito, aiutato i genitori secondo le tue possibilità? - Sei stato gentile e disponibile in famiglia? - In casa collabori e condividi la vita con i tuoi? – Crei serenità, comunione, conversazione con gli altri o li fai vivere nella solitudine e nel silenzio? - Ti impegni per l’educazione dei figli? - Vegli sulle loro amicizie, giochi, divertimenti, letture? - Ti senti responsabile della scuola che frequentano? - Dai loro l’esempio di una vera vita cristiana? - Preghi insieme con loro in famiglia? - Rispetti gli anziani, le donne, i bambini; i superiori, le autorità? - Ubbidisci con lealtà alle leggi dello Stato? -Compi i tuoi doveri di buon cittadino? - Capisci il valore del partecipare alle votazioni pubbliche? - Hai votato secondo coscienza, in coerenza con i tuoi principi cristiani? - Hai mai venduto il tuo voto per interessi privati? - Sei iscritto ad associazioni che hanno finalità immorali?
5° - Non uccidere
Consideri la tua vita come un dono di Dio, del quale tu non sei padrone assoluto, ma amministratore? - La rispetti con la moderazione nel cibo, nelle bevande, nel fumo? – Ti concedi il giusto riposo? - Fuggi l’alcolismo, la droga? - Hai spacciato droga? – Sei prudente nel guidare l’automobile? - Hai messo mai in pericolo la tua vita o quella degli altri? - Hai curato opportunamente la salute tua e dei tuoi cari? - Ti sforzi di amare gli altri come te stesso, e soprattutto come Dio li ama? - Hai fatto agli altri ciò che vuoi che venga fatto a te? - Sei accogliente e solidale, soprattutto con chi ha meno di te? - Sei invidioso? - Coltivi sentimenti di odio, rancore, vendetta? - Hai litigato? - Rispetti e aiuti chi è più debole nella società: malati, portatori di handicap, anziani, bambini, poveri? - Sei razzista? - Hai perdonato le offese ricevute? - Hai fatto, procurato, consigliato l’aborto, uno dei peccati più gravi al cospetto di Dio e della Chiesa? - Hai ucciso qualcuno? - Hai mai usato violenza? - Hai inflitto percosse, hai procurato ferite o malattie a qualcuno? - Possiedi, conservi, usi armi pericolose e offensive? - Sei stato crudele con gli animali? – Hai imprecato o augurato del male ad altri? - Hai dato scandalo con il tuo modo di vestire, di agire, di parlare? - Sei stato occasione di peccato per qualcuno?
6° - Non commettere atti impuri
Sul corpo, sull’amore, sulla sessualità, sulla castità hai una concezione cristiana? – Hai conservato puro e casto il tuo corpo? - Hai commesso atti disonesti, osceni, immorali? – Ti sei abbandonato alla lussuria, all’autoerotismo, a perversioni sessuali, all’omosessualità? - Hai frequentato orge? - Hai avuto delle “avventure”? - Hai sedotto o disonorato qualche persona innocente? - Eviti le occasioni e le compagnie cattive o pericolose? – Hai conservato la tua fedeltà alla fidanzata o al fidanzato? - Hai rapporti prematrimoniali? – Nel matrimonio hai il senso cristiano del sacramento ricevuto? - Ami, rispetti, aiuti con generosità il tuo coniuge? - La tua vita sessuale è sempre espressione d’amore, di donazione totale e feconda? - Hai commesso adulterio? - Hai usato male o abusato del matrimonio non osservando la legge di Dio e l’insegnamento della Chiesa? - Hai praticato in qualche modo la contraccezione? - Leggi o guardi giornali, riviste, libri, spettacoli osceni? - Segui e gusti racconti, film, romanzi pornografici? - Contribuisci allo sviluppo e alla diffusione della pornografia comprando materiale osceno? - In casa tieni statue oscene, o poster e immagini pornografiche? - Pensi o parli della donna (o dell’uomo) come se fosse solo oggetto di piacere? - Aiuti, incoraggi la fedeltà di altre coppie?
7° - Non rubare
Sei convinto della parola del Vangelo che “è impossibile per chi è attaccato al danaro entrare nel Regno di Dio”? - Sai che l’avarizia, per la Bibbia, è “idolatria”, cioè adorazione del danaro al posto di Dio? - Sei usuraio? - Hai prestato soldi con eccessivo interesse, rovinando persone bisognose già in difficoltà? - Sei onesto nel lavoro, nella professione, in ufficio, nel commercio? - Quello che possiedi l’hai guadagnato onestamente? - Ti sei appropriato di beni della comunità o di altri? - Credi di lavorare lealmente in modo da meritare lo stipendio mensile? - Hai perso tempo sul lavoro? - Ti sei assentato dal lavoro senza vera necessità? - Hai preteso regalie, bustarelle, favori non dovuti? - Hai chiesto raccomandazioni per ottenere vantaggi e privilegi? - Sei convinto che la disonestà degli altri non giustifica mai la tua? - Oltre ai tuoi diritti hai pensato anche ai tuoi doveri? - Rispetti i diritti degli altri? - Nelle rivendicazioni, anche giuste, tieni conto anche del bene comune? - Hai fatto scioperi ingiusti? - Tu, datore di lavoro, paghi il giusto stipendio ai dipendenti? - Frodi lo Stato? - Paghi con giustizia le tasse? - Rispetti quanto appartiene alla società: strade, mezzi di trasporto, luoghi ed edifici pubblici? - Hai procurato danni all’ambiente, a monumenti, a proprietà pubbliche o private, sporcando e imbrattando? - Hai riparato o risarcito i danni fatti? - Hai restituito il danaro o altre cose avute in prestito? - Ti vendi per ottenere favori o vantaggi? - Hai frodato le compagnie di assicurazione dichiarando danni falsi e facendoti pagare ingiustamente? - Ti sei sempre assunto le tue responsabilità? - Hai praticato giochi d’azzardo? - Sei dedito al gioco, danneggiando la famiglia? - Hai falsificato assegni? - Hai spacciato coscientemente danaro falso? – Hai acquistato merce dichiaratamente rubata?
8° - Non dire falsa testimonianza
Sei falso, sleale, ingannevole? - Con le tue parole inganni il prossimo? - Hai detto bugie, menzogne? - Hai proferito giudizi avventati? - Hai accusato ingiustamente il tuo prossimo? - Parli male degli altri? - Fai pettegolezzi? - Hai giurato il falso? - Testimoniando hai fatto deposizioni false? - Col tuo esempio hai insegnato a mentire ai tuoi figli, agli altri? - Con un silenzio colpevole hai coperto fatti delittuosi (= omertà)? - Hai calunniato? - Hai diffamato qualcuno mormorando? - Hai riparato a eventuali diffamazioni o calunnie?
9° - Non desiderare la donna (o uomo) d’altri
Hai custodito la modestia e il pudore nella tua vita e nei tuoi pensieri? - Hai una mente “pulita”? - Hai guardato donne (o uomini) con concupiscenza? - Ti sei compiaciuto volontariamente di pensieri o desideri impuri? - Cerchi con una moda sconveniente o con il modo di comportarti di suscitare in altri desideri, turbamenti, eccitamenti cattivi? – Capisci che ciò è una violenza morale e uno scandalo?
10° - Non desiderare la roba d’altri
Ti lamenti sempre di quello che hai, dicendo “Beati loro...!”? - Ami il lusso e lo sfarzo? - Disprezzi il valore evangelico della povertà? - Sei invidioso dei beni e delle cose altrui? - Auguri del male e godi del male degli altri? - Come vivi quello che Cristo ha insegnato: “ Beati i poveri in spirito”?
IL RITO DELLA CONFESSIONE
La Confessione acquista significato e autenticità innanzi a Dio Padre, e dunque è in grado di offrirci la misericordia che da essa discende come lavacro purificatore e di cancellare i nostri peccati, a condizione che vi sia stato:
a. un momento di preghiera indirizzata allo Spirito Santo => perché illumini le nostre menti per riportare all’intelligenza ogni mancanza, volontaria e non, da ammettere in spirito di verità, al confessore.
PREGHIERA DI PREPARAZIONE
Spirito Santo Dio, Unico Amore,
tu che sei unito sin da principio con
L’Amante, Dio Padre e L’Amore, Dio Figlio,
scendi su di me con la tua potenza, la tua forza, il tuo amore
perché illuminando cuore e mente
possa ben confessare il miei peccati cosicché,
liberato, consolato e guarito, torni nel novero dei tuoi figli
e prosegua il mio cammino incontro al Padre
per cercare la sua gloria, il bene delle anime e la mia santificazione.
Amen!
3 Gloria
b. un attento esame di coscienza => questo ci permetterà, con la luce ricevuta nella preghiera, di analizzare profondamente tutta la nostra persona in: pensieri, parole, opere ed omissione;
 
c. un sincero pentimento dei peccati => esso rappresenta il dolore che il Signore permette ch’ogni penitente “ascolti” nel suo intimo, affinché, giustamente addolorato ed amareggiato per le offese arrecate a Colui che non ha esitato un istante a stendere le sue braccia per la nostra salvezza sul Santo Patibolo della Croce, cerchi con tutto se stesso il ravvedimento operoso nella sua vita. Solo così, ritornando nella grazia di Dio e nel suo consolante amore, riprenderà ad amare il prossimo, primaria e principale manifestazione di Cristo stesso;   
 
d. il proposito fermo di non offendere più il Signore e di fuggire le occasioni prossime di peccato => benché proposito non indichi certezza, giacché essa appartiene ad uno stadio di perfezione divina, non riguardante la natura umana, almeno nella dimensione terrena, tuttavia, questo elemento rappresenta l’impegno concreto del sacramento riconciliativo, delineato dallo sforzo, talvolta eroico e coraggioso (come perdonare coloro che uccidono, depredano, violentano, riducono in schiavitù) di eliminare, dal cuore e dalla mente, qualunque affetto ad ogni tipo di mancanza, anche e soprattutto quella che deriva da torti subiti (odio, vendetta, rancore,) o dalla concupiscenza della carne (sguardi, atti-atteggiamenti, e parole impure, oscene e/o provocatrici);   
 
e. l’umile confessione => il riconoscimento, consistente nell’affermare, con le proprie labbra, il male commesso è un aspetto fondamentale: sia per la validità del sacramento in sé, sia per l’instaurazione di un rapporto personale tra l’anima penitente e Cristo, Il Quale non desidera altro che spandere la sua misericordia su coloro che la desiderano con sincerità (tranne in casi eccezionali, che confermano la regola, come: stato vegetativo, sordomutismo, coma e in tutte le circostanze nelle quali è compromesso l’atto  volitivo-dichiarativo). D’altra parte: qual è il senso della sua morte e risurrezione, se non la redenzione attraverso il ministero della confessione?
f. il compimento della penitenza stabilita dal confessore => un’offesa ha in se un duplice aspetto riparatorio da soddisfare:
 
=>  spirituale => il sincero dolore per il male commesso suscita il proposito di non voler commettere più quel colpa e ciò provoca l’ulteriore atto vocale d’ammissione al confessore. Ciò ripara nel cuore di Dio il torto commesso, ad una maniera trascendentale, cioè spirituale, indispensabile, ma imperfetta. È necessario, infatti, il secondo atto riparatorio, cioè la soddisfazione della penitenza stabilita dal confessore a seconda dei casi;
=> in concreto, questo secondo atto riparatorio, può essere a sua volta:
a.    orale => attraverso una o una serie di preghiere che dimostrino a Dio, quantomeno, il voler donare qualcosa che possa ricompensare ciò che si è sottratto con la commissione di un peccato. Difatti, come l’amore donato accresce la grazia di Dio, per sé stessi e per coloro che lo ricevono, il peccato rappresenta sempre un atto sottrattivo nei riguardi di Dio e del prossimo. Dunque, il debito va ripristinato con ciò che possa riempire il vuoto procurato. Uno degli strumenti è la preghiera;
b.    fattuale => cercando, per quanto è possibile di ripristinare la situazione danneggiata a causa di una specifica e deplorevole azione. Es.: se Tizio rubasse 100 a Caio, l’umile confessione basterebbe? Nel senso espiatorio formale, certo! Gesù ha ridonato la grazia battesimale e la riconciliazione con la Santa Madre Chiesa. Sostanzialmente, nondimeno, è necessario chiedere perdono a Caio e restituirgli ciò che gli è stato sottratto, cioè il valore di 100 (se non fosse possibile, mettendo in atto azioni che fossero sostitutive del valore di 100, dunque, compensative, salvo dispensa dal danneggiato medesimo).
Quest’aspetto ci rende consapevoli che la misericordia ricevuta da Dio è al tempo stesso giustizia, equità. Il purgatorio consiste, per l’appunto, in questo: soddisfare la giustizia divina dallo squilibrio apportato dai peccati, quanto alle pene non soddisfatte con le riparazioni terrene. La colpa, precisamente, è espiata con la confessione; per la pena v’è la necessità di un atto riparatorio che soddisfi quanto si è illecitamente depredato. Poteva Dio Padre redimerci senza Croce? In termini d’onnipotenza, assolutamente si! Per quale motivo ha scelto una “tramite”, un mezzo tanto cruento? La ragione è: la soddisfazione. L’uomo con il peccato ha lacerato il suo rapporto con Dio, procurando uno strappo infinito nella dinamica relazionale con il suo Creatore! Cosa impone ciò che toglie, distruggendo? Che venga riempito quel vuoto, per ricompensare l’equilibrio e riportare stabilità! Cosa può riparare ciò che è Infinito se non un mezzo altrettanto Infinito: Gesù Cristo l’Unigenito del Padre, vero Uomo e vero Dio? Ecco la ragione della necessità di ancorare la confessione alla soddisfazione. Ciò che fece Cristo spetta a noi farlo ogni volta che commettiamo il male, con l’immensa differenza che servendoci del suo immenso Sacrificio sulla Croce offerto a tutti, con la nostra riparazione usufruiamo della Sua soddisfazione offerta al Padre per redimere noi stessi dal peccato, e con il nostro atto riparatorio ripristiniamo per noi stessi e coloro che hanno subito il torto l’equilibrio della giustizia divina. In realtà, essa, non è soddisfacibile dall’uomo con le sue azioni, benché riparatorie, giacché per quanto l’intenzione di sanare il male commesso sia sincera ed onesta è, e resterà imperfetta perché viziata da: giudizi, senso di immotivata persecuzione da parte di Dio e del prossimo, mancanza di totale volontà espiante (connaturata alla creaturalità), rabbia ed ogni pur minima inesattezza compresente nell’atto espiatorio. Ecco che, in proposito, ci viene in soccorso La Mediatrice di tutte le Grazie: Maria Santissima, Madre della Misericordia e Signora della Corredenzione. Ella con la sua intercessione potente, come fece cambiare l’acqua in vino alle nozze di Cana (Gv 2, 1-12), ci assicura che le rette intenzioni riparatrici, quantunque imperfette, diventino perfette e gradite a Dio attraverso il Suo Cuore Immacolato, il quale come indulgente filtro d’amore purificherà ogni nostro proposito. Esemplificando, quanto sino a qui si è detto rispetto al Purgatorio, si pensi ad un peccatore ostinato che pentitosi in punto di morte eviti la perdizione. Come dare soddisfazione a tutto il male commesso se il termine della vita glielo ha oggettivamente impedito? Ecco che la bontà di Dio c’è venuta incontro con il Purgatorio, uno stato dell’anima in cui la salvezza è stata concessa, ma è predisposto un periodo di lontananza da Dio affinché il dolore che ciò reca all’anima purgante, ripari il male commesso e non riparato, benché dello stesso ci si sia pentiti. Esattamente: in cosa consistite tale pena? Nella consapevolezza dell’ anima, ormai redenta e salvata, della straordinaria, infinita, inenarrabile, indescrivibile, ineffabile, sublime ed eccelsa bellezza, bontà, dolcezza e carità che è Iddio, Uno e Trino, e di quale stato di pace, gioia, serenità, e completezza l’anima è privata per un certo tempo che solo il Padre Eterno conosce. Pertanto, la temporaneità è un’altra condizione del purgatorio. Per questi motivi, ricchi di significato, non bisogna mai tralasciare la penitenza finale, ritenendola inutile, superficiale o rimandabile. Si sappia, a tal punto, che il sacramento della Confessione è ricevuto in maniera incompleta laddove non si osservasse la penitenza prescritta dal confessore che è, in ultima, ma non di importanza, analisi, Cristo Stesso!
I TEMPI DELLA CONFESSIONE
1. Il sacerdote ti accoglie invitandoti a fare il segno della croce:
S.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
P.: Amen.
2. Il sacerdote ti esorta ad esporre con retta coscienza i tuoi peccati confidando nell’infinita misericordia di Dio:
S.: Il Signore che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua misericordia.
P.: Amen.
3. Incominci la tua confessione dicendo da quanto tempo non ti confessi e esponendo con semplicità, chiarezza, umiltà e brevità tutti i peccati mortali dall’ultima confessione e almeno alcuni peccati veniali.
4. Il sacerdote ti può rivolgere alcune domande e darti dei consigli adatti. Anche tu puoi chiedere dei suggerimenti per il tuo cammino spirituale o spiegazioni su alcune problematiche che non ti sono chiare.
5. Il Sacerdote ti esorta a recitare una preghiera che esprima il tuo pentimento. Potrai recitare una di queste preghiere:
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più  e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
oppure
O Gesù di amore acceso non ti avessi mai offeso, o mio caro e buon Gesù con la tua santa grazia non ti voglio offendere più, né mai più disgustarti, perché ti ama sopra ogni cosa.  Gesù mio, misericordia.
6. Il Sacerdote, dopo averti proposto la penitenza, ti dà l’assoluzione con queste parole:
S.: Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati Nel nome del Padre e del Figlio E dello Spirito Santo.
P.: Amen
Che Iddio, Padre di bontà e d'amore, lento all'ira e grande nella misericordIa, susciti in voi il proposito fermo d'una vivificante e santa confessione, vi doni pace, vi preservi da ogni male e vi conduca alla vita eterna. Amen!