Dunque, la Domenica di resurrezione, quella pasquale, diventa il l'inizio reale della nostra settimana che si riproporrà ogni santa domenica di ogni anno sino alla fine dei tempi, nella quale, per mezzo del sacrificio eucaristico, Cristo farà nuova ogni cosa, ogni creatura e tutto il creato. La corruzione di ciò che è visibile, in definitiva, non arresta la vittoria della vita eterna sulla decadenza del quotidinao: la nostra vita, il tempo, la crezione, il cosmo e tutto ciò che è soggetto a caducità. Inneggiando all'amore di Dio, San Paolo scriverà, nella lettera ai Romani, cap. 8, vv. 31-39: "Che diremo dunque di queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? (…)...in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore".
STRUTTURA DEL TEMPO PASQUALE
a) => i 50 giorni, sono espressione di un unico grande giorno che non conosce tramonto, poichè uno solo è troppo breve per vivere degnamente un evento tanto straordinario. Essi si concluderanno con la festa di Pentecoste, nella quale tutta la Chiesa ringrazierà Dio Padre per il dono dello Spirito Santo che ha risuscitato Gesù dai morti;
b) => Il numeto 7 è immagine della pienezza e di un'intima unità di Dio con il creato e la creazione tutta.
2) I primi 8 giorni dopo Pasqua costituiscono la c.d. ottava di Pasqua che si celebra come solennità del Signore. Sebbene in questi 8 giorni la gioia e la meditazione sulla resurrezione di Cristo occupino tutte le azioni liturgiche, tutta la cinquantina è caratterizzata da questo tono di felicità e letizia alleluiatica.
3) Dopo 40 giorni dalla Pasqua si celebra L'Ascensione di Cristo al Cielo e ci si prepara, nei successivi 10 giorni, con preghiere ed inni alla venuta dello Spirito Santo di Dio, disceso sugli Apostoli e Maria Santissima riuniti nel cenacolo e per essi su tutto il genere umano. La venuta del Paraclito (lo Spirito Santo) indurrà San Pietro all'annucio della nostra più alta e centrale espressione di fede, ovvero il c.d.: Kerigma, che significa, letteralmente, proclamare o meglio urlare. E difatti, il depositario delle chiavi della Chiesa annuncerà come un banditore: "Uomini d'Israele ascoltate queste parole: Gesù di Nazareth (…) dopo che (…) fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. ... Questo Gesù Dio l'ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni". Tutto ciò si riassume nella frase dogmatica: Gesù Cristo morto e risorto per noi.
4) Il colore liturgico di di questo tempo è il bianco che indica: festa, gioia, vittoria, ovvero i frutti della risurrezione di Cristo Gesù nostro Signore.
5) Valori: cercare di vivere, scoprendoli e valorizzandoli, i segni di risurrezione presenti nella propia esitenza, alla luce di Dio, prediligendo, in questo periodo, la santa confessione e la comunione almeno domenicale, affinché le ombre e le contraddizioni quotidiane non offuschino la Gloria di Dio Padre presente in ognuno di noi, suoi figli in Cristo Gesù nostro Signore, morto e risorto per noi.
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